Bissone, la sua storia

Il nome del villaggio compare per la prima volta in un documento longobardo del 735 come « Blixuni », poi come “Blexuno” (852), “Blascono” (962), “Bisono” e “Bissunio”. Nel XIV secolo il territorio è parte del Ducato di Milano, retto dapprima dalla famiglia dei Visconti, poi da quella degli Sforza. Nel 1054 è documentata la presenza di un edificio fortificato, dove oggi sorge la Casa Comunale. Da Bissone si raggiungeva Campione e, passando per Arogno, la Valle Intelvi, il Lago di Como e le terre del nord. L’attraversamento del lago verso la penisola di Melide consentiva al viandante di raggiungere Lugano e le valli superiori. Dal punto di vista ecclesiastico, Bissone fu dipendente dalla Pieve di Riva San Vitale fino al 1474, data in cui ottenne di avere una parrocchia autonoma. L’espansione del nucleo abitativo dall’antica strada pedemontana verso il lago è dovuta all’importanza sempre maggiore dell’attività della pesca, i cui diritti vennero concessi agli abitanti già a partire dal medioevo. In seguito, il fronte verso il lago venne edificato da famiglie borghesi, che crearono la caratteristica catena di portici in muratura, utilizzati per il riparo delle imbarcazioni, dei materiali, per il commercio al coperto e per il transito.

Bissone 1892 (strada e ferrovia)

Bissone 2001 (strada, ferrovia e autostrada)

Bissone, 1992

Panorama del nucleo di Bissone prima della costruzione dei ripari fonici

Stemma di Bissone

Lo stemma del Comune di Bissone, approvato il 26 luglio 1952, raffigura due serpenti dipinti in azzurro, ondeggianti, uno di fronte all’altro. Lo stemma è stato ripreso, senza particolari modifiche, da quello di una nobile famiglia lombarda, i De Bisonos, che compaiono nell’armoriale “Archinto”, commissionato dal conte Ottaviano Archinto di Milano nel XVI secolo. Il cognome De Bisonos, che compare nel secondo volume, realizzato tra il 1605 e il 1621, venne successivamente riportato nello stemmario “Cremosano” con la variante Bissone. Questa famiglia però non ha mai avuto a che fare con l’omonima località di Bissone.

Stemma della famiglia De Bisono figurante nello stemmario Archinto, vol. II, e ripreso dal Cremosano con la dicitura BISSONE.

Stemma ufficiale del comune di Bissone

La formazione del villaggio

Il villaggio antico di Bissone si estendeva dall’oratorio di San Rocco (1) alla chiesa di San Carpoforo (2). A monte era delimitato da un muro di cinta (3), nel quale si aprivano quattro porte (4, 5, 6,7) che costituivano le sole vie di accesso al villaggio. Esse venivano chiuse la sera a scopo difensivo e per impedire l’entrata di animali selvatici. La mulattiera che collegava il villaggio alle località di Campione e di Maroggia correva parallela al muro. Verso sud-ovest, il borgo era chiuso dal lago.

Le prime abitazioni sorsero a ridosso del muro, a un livello più elevato rispetto al lago, al riparo da inondazioni. In seguito, il villaggio si estese verso la riva del lago, centro della vita lavorativa legata al traffico e alla pesca, secondo uno schema a pettine che diede origine alle attuali contrade. Nel corso dei secoli sorsero nuove abitazioni, fino a costituire l’attuale fronte di case con i caratteristici porticati (8), in buona parte opera delle maestranze artistiche dei secoli XVI, XVII e XVIII. Con la costruzione del ponte-diga di Melide (1847), il collegamento con le località vicine fu modificato e la strada cantonale venne a trovarsi tra le case e la riva del lago (9). La realizzazione dell’asse ferroviario Lugano-Chiasso (1874) e il tracciato autostradale (1960-70) delimitarono in modo definitivo la fisionomia di Bissone, separando l’antico villaggio dai nuovi insediamenti.

Dai primi insediamenti al villaggio attuale

Cartina dell’XI secolo che rappresenta in modo approssimativo il Verbano,
il Lario e il Ceresio. Su quest’ultimo sono indicate solo due località: Lugano e Bisono (Bissone)